Nel 790 d.C., i programmi dei vichinghi di Norheim sono frenetici: saccheggiare, depredare, ridurre altri in schiavitù e risolvere i problemi con la violenza.
Norsemen si svolge nella Norvegia del 790, con vari personaggi che assumono ruoli di primo piano man mano che la serie si sviluppa. La storia racconta la vita dei vichinghi nel villaggio di Norheim, con avvenimenti quotidiani e conflitti di vario livello comico. Nel corso della serie, le dispute con i villaggi vicini, tra cui una tribù rivale guidata dallo spietato Jarl Varg, e gli sforzi di uno schiavo romano, Rufus, per modernizzare la cultura di Norheim, portano a continui conflitti.
Il capo tribù Olav di Norheim e Arvid, il suo secondo in comando, tornano da un raid con Rufus, un rigido attore romano che non sembra rendersi conto che, in quanto schiavo, non ha diritto a un'opinione o a un salario. Kark, un altro schiavo, prende gli uomini anziani di Norheim per un Ättestupa, in modo che non diventino un peso nella loro vecchiaia, ma la maggior parte di loro sceglie invece l'esilio. Come razziatore di professione, Arvid è stanco di non avere né moglie né proprietà. Orm, il fratello vigliacco e impopolare di Olav, è infelice per il ritorno di Olav, poiché deve rinunciare al ruolo di capo; a malapena riesce a salutare la moglie razziatrice, Frøya, che, come si apprende con rammarico, ha preso parte allo stupro dei monaci con grande entusiasmo. Rufus è indignato perché si aspetta che dorma in un porcile con Kark. Arvid sfida Olvar, un ricco contadino, a un Holmgang per la sua fattoria e sua moglie Liv. Poiché Olvar non può rifiutarsi senza essere esiliato, è costretto ad accettare e viene diviso a metà dal guerriero superiore, che prende possesso della sua fattoria e sposa Liv.