Una sopravvissuta all'Olocausto che ospita bambini in difficoltà stringe un'amicizia inattesa con un ragazzino di strada che l'ha derubata.
La signora Rosa è un'ex prostituta ed ebrea sopravvissuta all'Olocausto che ospita nel suo appartamento i figli di altre "donne lavoratrici" nella città portuale di Bari, in Puglia, Italia. Dopo che Momo, un immigrato senegalese orfano di 12 anni, la deruba, il dottor Coen, tutore adottivo del ragazzo, che è anche il medico di Rosa, le riporta gli oggetti rubati e fa in modo che il ragazzo si scusi. Coen offre a Rosa del denaro per accogliere il ragazzo e prendersene cura per un paio di mesi e lei accetta con riluttanza.
Momo, che è stato cacciato da scuola per aver pugnalato un bullo con una matita, vende segretamente droga per uno spacciatore di Bari, ma Rosa gli trova anche lavoro presso Hamil, un gentile negoziante musulmano. Tutti questi adulti cercano di guidare il ragazzo. La vicina e amica di Rosa, Lola, una prostituta transgender di cui Rosa si prende cura, aiuta Rosa quando inizia a declinare mentalmente. A volte è lucida, altre è catatonica.
Rosa e Momo sviluppano un legame profondo e, dopo essere diventato il suo unico pupillo, smette di vendere droga. Nonostante la sua salute sia in declino, Rosa chiede a Momo di prometterle di tenerla lontana dagli ospedali, di cui è terrorizzata dopo essere stata sottoposta a esperimenti medici da bambina nel campo di concentramento di Auschwitz. Momo accetta e promette, ma Rosa viene portata in ospedale dopo un episodio particolarmente grave. Momo la fa uscire di nascosto dall'ospedale di notte e la nasconde in un magazzino sotterraneo del suo condominio, dove si sente al sicuro. Momo rimane lì con Rosa, prendendosi cura di lei fino alla sua morte. In seguito, Lola scopre finalmente il loro segreto. Il film si conclude con il funerale di Rosa.